Partira' il prossimo 6 novembre, nella facolta' di giurisprudenza dell'Universsita' di Lecce, il corso di "legislazione antimafia", attivato all'inizio di questo anno accademico grazie all'interessamento del magistrato Antonio Maruccia, consulente della commissione parlamentare antimafia e alla collaborazione dell'associazione Libera.
Lo hanno seguito in 150, l'obiettivo dichiarato del corso era quello di "sollecitare la comprensione critica dello sviluppo del fenomeno criminale e diffondere la cultura della legalità nei percorsi universitari."
Francesca, 22 anni, spiega cosi' il motivo per cui ha scelto di inserire il corso di legislazione antimafia nel suo piano di studi: "La mafia non è solo quella che spara ma anche quella della società clientelare, che impedisce ai giovani imprenditori di accedere ai finanziamenti pubblici, o di aggiudicarsi un concorso. E questo riguarda la vita quotidiana di noi tutti, in particolare al Sud dove limita i diritti e le opportunità economiche. Voglio capire come funziona la mafia e quali strumenti abbiamo per contrastarla".
L'obiettivo che si voleva raggiungere puo' dirsi forse anche superato, se si pensa che al termine del corso gli studenti hanno dato vita alla associazione "Libera... mente". "La nostra Associazione nasce in un momento in cui nel Salento non ci sono omicidi eccellenti, né situazioni emergenziali - dice Salvatore, salentino doc di 26 anni e neo-presidente dell'associazione - ma la lotta alla mafia deve essere portata avanti con continuità".
[Ne avevano parlato anche su Repubblica.it]
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