05 novembre 2006

Lamezia, Gela e Napoli: questioni nazionali antiracket.


Ieri, sabato 4 novembre, si e' svolta a Lamezia Terme la manifestazione organizzata dalla associazione antiracket lametina ALA, e che si e' conclusa con l'intervento del presidente onorario della federazione delle associazioni antiracket FAI, Tano Grasso.

Alla manifestazione, hanno aderito, Confcommercio e Confesercenti, Confindustria, Confartigianato, Cna, Confai, Cia e Libera e ovviamente commmercianti, imprenditori, cittadini.

Riportiamo uno stralcio dell'intervento di Tano Grasso da "Il Giornale di Calabria"

"E' da 16 anni che vado in giro per questo martoriato Mezzogiorno. Oggi forse si è scritta una pagina di storia, di svolta per Lamezia Terme e per la Calabria. E' la prima volta che in Calabria, in una città grande come Lamezia Terme, la quasi totalità dei commercianti ha abbassato le saracinesche". E' quanto ha detto il Presidente onorario della Federazione delle Associazioni Antiracket Italiane (Fai), Tano Grasso, nel corso della manifestazione organizzata a Lamezia Terme per protestare contro il fenomeno delle estorsioni.

L'iniziativa si è svolta in concomitanza con una serrata dei commercianti. "Qui in mezzo a voi - ha aggiunto - ci sono due persone che con la loro storia hanno contribuito alla storia del movimento antiracket in Italia. Si tratta di Sarino Damiano, proprietario di uno dei più prestigiosi ristoranti di Capo d' Orlando. Quindici anni fa fu il primo dei commercianti a sedersi davanti al tribunale per raccontare e indicare col dito quei mafiosi che volevano impadronirsi della sua attività. In quel pezzo di storia che è oggi qui accanto a voi, in mezzo a voi, è nato il movimento antiracket. L' altra persona è Renzo Caponetti, da Gela, che era la città dove sembrava fosse impossibile contrastare la criminalità. Poi nel 1992 la mafia uccise un commerciante che si era ribellato. Sembrava impossibile che a Gela potesse nascere l' associazionismo antiracket. Liberarsi dalla mafia invece è cosa più possibile di quanto si immagini e Caponetti ne divenne il simbolo. Sono due storie di commercianti che decidono di stare insieme e combattere".

"La novità di oggi - ha proseguito Tano Grasso - è che i nostri colleghi di Lamezia hanno deciso di mettere la loro faccia in gioco e sono diventati una forza straordinaria. Bisogna avere fiducia in se stessi e avere fiducia negli altri. Bisogna capire che il problema è nostro, se non si capisce questo noi saremo sempre deboli e loro sempre più forti. La mafia è forte e la forza della mafia è il nostro stare soli. Qui dentro c'é gente che ascolta per loro e loro devono sapere che qui oggi dalle 12 alle 13 non ci sono solo vite ma si è costruito un muro altissimo e di fronte a questo muro loro sbatteranno fortemente la testa".

Rivolgendosi poi alla 'ndrangheta Grasso ha detto a gran voce ''noi a partire da oggi vi sconfiggeremo. Dopo di oggi nessuno avrà più alibi. Chi ha pagato da oggi non ha più alibi. Qui oggi siamo in grado di poter dire allo Stato, a questo governo che l' Italia del sud è in mano alla mafia e chiunque vuole fare impresa deve fare i conti con la mafia. Il Governo da oggi non ha più alibi e soprattutto le istituzioni non hanno più alibi. Facciamo di Lamezia Terme, di Gela e di Napoli le tre grandi questioni nazionali dell' antiracket".

[Leggi l'articolo integrale de Il Giornale di Calabria]

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