28 dicembre 2006

Le buone intenzioni per l'anno nuovo

Il 2007 e' alle porte e i progetti in cantiere sono numerosi, ma purtroppo restano estremamente ridotte le risorse a disposizione per realizzarli. Non ci facciamo scoraggiare e andiamo avanti, a partire da questo blog.

Per l'anno nuovo cercheremo di mettere a frutto i nuovi strumenti che Blogger ci mette a disposizione, fra cui le etichette per catalogare gli articoli inseriti. Ecco una prima idea di quali potrebbero essere le etichette di questo blog:
  • articoli che riguardano San Vito, cosa succede, attivita' dell'Acias e quelle di altre associazioni o singoli che l'Acias intende sostenere;
  • articoli a carattere provinciale, regionale e nazionale;
  • segnalazioni, notizie dal web e simili;
  • OT, il classico varie ed eventuali, cioe' le divagazioni e tutto cio' che non rientra nei punti precedenti.
Poi si potrebbero creare dei "canali tematici" su argomenti di particolare interesse, ma questo e' da vedere.

Esprimi la tua opinione e suggerisci che nome dare alle varie etichette nei commenti o via email: acias1992[AT]gmail[DOT]com

24 dicembre 2006

Auguri

Un sincerio augurio di Buon Natale e per un sereno e prospero 2007.

Arrivederci all'anno nuovo.

08 dicembre 2006

Reazioni a catena


La trasmissione "Blog - Reazioni a catena" andata in onda mercoledi' 6 dicembre su Rai Due, ha affrontato il tema della legalita' - illegalita; tra gli ospiti Aldo, uno dei fondatori del movimento "Ammazzateci Tutti".

Spunti interessanti di riflessione, ma forse troppo poco il tempo per affrontare temi cosi' complessi. Certo, sempre meglio parlarne poco che non parlarne affatto.

Aldo, a venti anni e' gia' dotato di un notevole carisma; si capisce quando parla come sia riuscito a creare un movimento cosi' bello e vivace, all'interno del quale certamente ci saranno altri giovani coraggiosi come lui.

In Calabria una cosa non manca di certo, quella determinazione che a volte e' l'anticamera della cocciutaggine. Se i calabresi veri, quelli onesti, decideranno di unirsi al movimento Ammazzateci Tutti per "riprendersi la calabria", c'e' da credere che ci riusciranno.

Questi ragazzi non vanno lasciati soli. Non lo dobbiamo fare noi associazioni, e soprattutto non lo deve fare lo Stato.

Aldo ha detto che Ammazzateci Tutti vuole rimanere un movimento, senza costituirsi in associazione, perche' se ad un movimento gli dai un ufficio di presidenza ne spegni l'entusiasmo e la spontaneita'.

Com'e' diversa la situazione qui in Puglia! Abbiamo associazioni che sono quasi maggiorenni - l'Acias e' la piu' vecchia e tra un paio di mesi compie 16 anni -, da qualche anno abbiamo un coordinatore provinciale e da circa un anno quello regionale.

Tutte conquiste importantissime, sia chiaro, e guai a togliercele, ma uno dei problemi piu' diffusi tra le nostre associazioni e' l'allargamento della base; non solo far crescere il numero degli associati, ma anche essere presenti e riconosciuti sul territorio, ma soprattutto dalla gente comune.

Le radici di questa differenza sono profonde. Le nostre associazioni nascono oltre quindici anni fa in segreto, di notte, nelle parrocchie, come reazione ad un giro di estorsioni che avveniva nel silenzio del retrobottega.

Ammazzateci Tutti nasce nelle piazze, come reazione estrema a circostanze eclatanti come quelle che hanno portato all'omicidio Fortugno.

I due sistemi di lotta alla criminalita' organizzata sono diversi perche' nascono in contesti ed epoche differenti, ma cio' non toglie che possano imparare uno dall'altro. Far parte di un movimento e' molto bello, soprattutto a vent'anni, ma su certi argomenti, quando il tuo interlocutore sono le Istituzioni, e' necessario "istituzionalizzarsi", altrimenti si rischia di non parlare la stessa lingua.

Dal nostro canto, invece, non dovremmo dimenticare che siamo un movimento che nasce ed e' costituito da gente comune, commercianti, artigiani, imprenditori, e dobbiamo dare risposte alla gente comune. Sono loro i nostri principali referenti, ed a loro dobbiamo pensare prima di tutto. I presidenti ci servono solo perche' ci rappresentino nelle manifestazioni ufficiali. Sono uno strumento, non una conquista.

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06 dicembre 2006

Nel 2006 calano le denunce per estorsione ed usura

Dal Ministero dell'Interno:
Le denunce di usura, che nel 2005 erano state 406, nei primi nove mesi di quest´anno sono scese a 160: il calo riguarda anche il numero delle persone denunciate e arrestate per usura, scese dalle 1.260 del 2005 alle 639 dei primi nove mesi di quest'anno, nonostante il fenomeno non sia assolutamente in calo.
[...]
Il Commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, prefetto Raffaele Lauro, ha sottolineato l´importanza dell´alleanza tra i due pilastri: lo Stato democratico in tutte le sue articolazioni e il mondo delle Associazioni nella società civile.

E' un dato da cui partire per una attenta analisi del fenomeno. Il Sottosegretario Rosato, sostiene che la tendenza possa essere invertita attraverso una presenza piu' radicata sul territorio dello Stato e delle Associazioni.

Ci auguriamo che sia davvero cosi', e che vengano dati alle associazioni gli strumenti necessari per essere davvero presenti, ma siamo anche convinti che sia assolutamente necessario coinvolgere, in un ruolo attivo e concreto nella lotta all'usura, l'intero sistema creditizio.

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01 dicembre 2006

Non lasciare che l'estorsione e l'usura prendano anche la tua voce

campagna antiusuraHa preso il via ieri, giovedi 30 novembre la campagna di informazione antiracket ed antiusura realizzata dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con il Ministero dell´Interno e con il Commissario Straordinario per il Coordinamento Antiracket ed Antiusura, Raffaele Lauro.

Andra' in onda sino a metà dicembre, e prevede la diffusione di spot informativi, su emittenti radio e televisive, locali e nazionali, e sui principali quotidiani nazionali.

Per promuovere la lotta al racket è stato attivato un numero verde
[800-999000]
Saranno gli uffici del Commissario a rispondere direttamente al numero verde.

Chi chiamera' il numero verde, ha assicurato il commissario Lauro, ''trovera' risposte operative piu' rapide naturalmente anche grazie al contributo prezioso di realta' come la Federazione delle Associazioni Antiracket di Tano Grasso e la Fondazione di padre Restelli''.

Ecco il contenuto del messaggio della campagna di sensibilizzazione:
"Può succederti di essere in difficoltà economiche e di chiedere una mano alle persone sbagliate oppure che qualcuno ti imponga la sua protezione. Tutto questo può costarti tanto, a volte, tutto. Denuncia l´estorsore o l´usuraio, potrai accedere al Fondo di Solidarietà pensato per darti una mano”.


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30 novembre 2006

Se c'e' mafia, non si sente

H3gSe hai Tre, si vede. E' lo slogan del gestore di telefonia H3g, che pero' va riadattato, almeno per alcune regioni meridionali: se c'e' Mafia, non si sente.

Vincenzo Novari, amministratore delegato di Tre, ha spiegato infatti che se la copertura del segnale della sua azienda e' inferiore al sud, dipende dal fatto che "Al Sud non ci fanno costruire le antenne perché ci chiedono il pizzo. Io non voglio pagare il pizzo. Quindi, non costruiamo le antenne".

Bravo. Bravi quelli di Tre. Gia' fatta la denuncia alle forze dell'ordine?
Eh, si, perche' non vorremo mica chiudere cosi' la vicenda. Che facciamo ci rassegnamo?

Poi, come giustamente si chiede anche Enrico Natoli di Cuntrastamu, e gli altri gestori? Com'e' che non hanno gli stessi problemi di copertura?

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28 novembre 2006

Senza gridare al lupo, al lupo

Il sasso e' stato gettato nello stagno, questo e' sembrato evidente ieri, durante le due riunioni che si sono svolte sul tema del contrasto al racket e all'usura.

La prima si e' svolta al mattino, a porte chiuse, presso la prefettura di Brindisi, con il Prefetto, il sottosegretario all'Interno Ettore Rosato e le associazioni antiracket della provincia di Brindisi.
La seconda voluta dalla camera di commercio di Brindisi, si e' svolta nel pomeriggio, per far incontrare Forze dell'Ordine, Istituzioni e associazioni della FAI e operatori economici.

Il sottosegretario Rosato ha ascoltato tutti in entrambe le sedi, ed ha ribadito quello che avevamo ascoltato nella riunione di Bari del 23 novembre scorso.

Ha aggiunto un commento, in riferimento ad alcuni articoli di giornale apparsi in questi giorni e che descrivevano la situazione brindisina come "in stato di emergenza". Ha detto che parlare del problema racket ed usura va benissimo, ma quando lo si fa non bisognerebbe mai dimenticare di sottolineare i risultati ottenuti in tutti questi anni di lotta alla mafia. Altrimenti si rischia di mortificare il coraggio di chi ha denunciato o intende denunciare, e soprattutto si fa un torto al lavoro delle Forze dell'Ordine e a chi quei risultati li ha raggiunti attraverso dei sacrifici personali.

Riteniamo di condividere le parole dell'Onorevole Rosato, la criminalità non puo' essere contrastata con l'allarmismo, ma attraverso un lavoro serio e costante di monitoraggio, come quello che conducono le Forze dell'Ordine, ed attraverso la presenza e la capacità di ascolto delle associazioni.

Come movimento antiracket ed antisura Usciamo da queste due riunioni con delle aspettative. Sembra evidente la volonta' di dare un certo impulso alla lotta alla criminalita' organizzata. Bene non aspettavamo altro. Ora pero' che alle parole seguano i fatti.

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24 novembre 2006

Onora il figlio e la figlia

Domenica 26 novembre presso la chiesa di San Giovanni a San Vito dei Normanni, la dottoressa Maria Rita Parsi presenta il libro "Onora il figlio e la figlia" di cui e' autrice, a quattro mani con la dottoressa Maria Beatrice Toro.

E' una iniziativa non strettamente connessa alla nostra attivita', ma ci fa piacere segnalare l'evento promosso dalla "Fondazione Movimento Bambino", presieduto dalla dottoressa Parsi, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di San Vito dei Normanni.

Il sottotitolo del libro:
I genitori possono dare ai figli due cose importanti: radici e ali. Per orientare le riflessioni dei genitori, educatori, operatori della salute e della Comunicazione, in merito a cosa offrire ai bambini e ai ragazzi, per "onorarli", rispettarli ed amarli.

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23 novembre 2006

Pubblica Sicurezza: conferenza regionale

Si e' svolta questa mattina presso la sede della Prefettura di Bari, la conferenza regionale delle autorita' di Pubblica Sicurezza convocata dal sottosegretario di Stato all'Interno, Ettore Rosato,
Ettore Rosato
e dal Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento delle iniziative antiracket ed antiursura, Raffaele Lauro.
Raffaele Lauro
Erano presenti i prefetti delle cinque province pugliesi e i rappresentanti a livello regionale dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, e ovviamente una nutrita rappresentanza delle associazioi antiracket pugliesi, tra cui il Coordinatore Regionale delle associazioni aderenti alla FAI Valerio Perrone.

E' stata l'occasione per presentare le nostre proposte ai refereni istituzionali che ci affiancano e che hanno il compito di sostenere e dare riscontro al nostro impegno.

Ecco alcuni dei punti che sono emersi durante la conferenza:

1. Banche e sistema creditizio.
Sarebbe opportuno intervenire per evitare che le vittime del racket e dell'usura che denunciano, da un lato siano aiutati dallo Stato attraverso i risarcimenti e dall'altro vengano penalizzati dagli istituti di credito.

2. Sostegno alle associazioni.
Le associazioni pugliesi, a differenza di quelle siciliane, ad esempio, si reggono ancora esclusivamente sul volontariato. Il riconoscimento dell'utilita' sociale dell'attivita' svolta dalle associazioni dovrebbe avere come logica conseguenza un sostegno economico, se non altro per il mantenimento delle sedi e dei costi connessi. L'onorevole Rosato ha sottolineato come a questo tipo di sostegno potranno avere acceso esclusivamente le associazioni riconosciute dalla prefettura.

3. Risarcimenti antiusura anche alle famiglie.
"Non e' necessario avere la partita iva per essere vittima dell'usura", ha detto il sottosegretario Rosato. Non c'e' altro da aggiungere.

4. Universita', esenzione tasse per vittime racket ed usura.
Chi subisce un danno economico dalla malavita organizzata e denuncia, deve poter continuare a mandare i propri figli all'universita'. Inoltre potrebbero essere istituite delle borse di studio per favorire una maggiore diffusione della cultura della legalita'.


Questi solo alcuni dei punti di cui si e' parlato oggi. Lunedi il sottosegretario sara' a Brindisi per discutere nello specifico della nostra provincia.

Abbiamo potuto apprezzare uno slancio e una voglia di fare che ci piace e accogliamo l'invito a continuare ad operare con entusiasmo.


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22 novembre 2006

Celebrazioni per la Virgo Fidelis

virgo fidelis[Foto De Maria]

Celebrata ieri anche a San Vito dei Normanni la ricorrenza della Virgo Fidelis, con una Santa Messa, celebrata nella Basilica di Santa Maria della Vittoria.

Cogliamo l'occasione per rinnovare il nostro augurio e ringraziamento a tutta l'arma dei Carabinieri, ed alla stazione di San Vito dei Normanni in particolare.

[Cos'e' la Virgo Fidelis: http://it.wikipedia.org/wiki/Virgo_Fidelis]


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20 novembre 2006

Gomorra

E' in testa alle classifiche dei libri piu' venduti, l'autore e' stato allontanato da Napoli per motivi di sicurezza ed ora vive sotto scorta. Parliamo ovviamente di Gomorra, di Roberto Saviano e del suo 'Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra'.

A nostro modo vorremmo sostenere Saviano attraverso le parole di Giuseppe, 24 anni che ci ha mandato questo lungo ed interessante articolo:


Cosa spinge un ragazzo di 27 anni, laureato in filosofia a scrivere un romanzo sulla camorra?
Forse il fatto di essere cresciuto nella periferia napoletana e tuttavia di non essersi piegato alla legge criminale. Una rarità in determinati contesti, dove anche la volontà non può aiutare: spesso, infatti, non esiste un’alternativa.

Gomorra non è il solito libro sulle organizzazioni criminali: le indagini delle forze dell’ordine, gli assassini e gli affari sporchi ne sono solo lo sfondo. Il vero protagonista è la periferia, quella periferia sociale e culturale dove disoccupazione e disperazione sono l’humus della camorra e ingrossa le sue braccia. Il non-luogo in cui un ragazzino di un carcere minorile arriva a scrivere:

“Tutti quelli che conosco o sono morti o sono in galera. Io voglio diventare un boss. Voglio avere supermercati, negozi fabbriche, voglio avere donne. Voglio tre macchine, voglio che quando entro in un negozio mi devono rispettare, voglio avere magazzini in tutto il mondo. E poi voglio morire. Ma come muore uno vero, uno che comanda veramente. Voglio morire ammazzato.”

Si perché per conoscere davvero il Sistema – come viene chiamata la Camorra dagli stessi affiliati – bisogna abbandonare gli stereotipi che vedono il camorrista come un uomo incolto, che parla solo dialetto, che non è mai uscito fuori dal quartiere. Anche nell’aspetto. Se una volta era il cinema a ispirarsi alla malavita, oggi avviene praticamente il contrario e i miti hollywoodiani vengono scimmiottati dai boss che vestono come il Corvo o Beatrix Kiddo di Kill Bill e costruiscono ville identiche a quella di Tony Montana in Scarface.

La Camorra oggi è una multinazionale, supercompetitiva e multilevel. Gli affiliati parlano l’inglese, alcuni sono laureati, conoscono la legge e le regole dell’economia. A differenza di Cosa Nostra, al Sistema non interessa il dominio politico, non propone un anti-Stato ma, anzi, sfrutta lo scalino del legale-illegale per arricchirsi. Si tratta di un organizzazione prettamente economica, il cui scopo è quello di perpetuarsi, anche dopo la caduta di un boss, anche dopo una lotta tra clan, anche dopo numerosi arresti. Il braccio militare è ancillare a quello del business, serve per sbarazzarsi dei limiti posti all’accumulo di capitali.

Nella sua terra la camorra controlla tutto; la descrizione della vita quotidiana che Saviano cura in modo certosino, è asfissiante.
Il Sistema controlla le sartorie ricavate nelle cantine, dove si realizzano i vestiti più “in” del mondo, poi venduti in via Condotti a Roma o in via Montenapoleone a Milano così come a Manhattan o a Tokio. I prezzi sono imbattibili: gli operai pagati a cottimo con pochi centesimi al pezzo, le imprese sono inesistenti sulla carta, non pagano quindi neanche un centesimo di contributi o tasse.

Controlla il mercato della droga, il vero core business. Secondigliano, che agli occhi del forestiero sembrerebbe un posto di miseria e di degrado, in realtà nasconde dietro ai casermoni in cemento armato i pilastri di una buona fetta dell’economia europea. La presenza dello Stato è inesistente. I posti di blocco, a Secondigliano, li fanno gli spacciatori che con un’organizzazione perfetta possono smerciare la droga che gira in mezza Europa. Moltissimi lavorano per la camorra, anche chi camorrista non è. Se i giovani italiani oggi possono solo sognare il posto fisso, ecco il Sistema che offre lo stipendio garantito ai suoi spacciatori, pali, dipendenti. Anche alle mogli in caso di arresto, anche alle vedove in caso di morte.

Controlla la produzione del cemento e i cantieri edili che, grazie ai ricavi illeciti, possono offrire prezzi imbattibili e capaci di ottenere tutti gli appalti. Con le buone o con le cattive.
Il Sistema è forte, anche più di Cosa Nostra e della ‘ndrangheta, non solo perché ha molto più affiliati e gestisce affari praticamente in tutto il mondo, ma anche perché presenta un ricambio al vertice veloce. Nessun boss resterà troppi anni al comando altrimenti il controllo si espanderebbe troppo e i prezzi lieviterebbero, come avviene in tutti i monopoli. Si ammazza per la ricchezza e per il potere. Lo strapotere del boss non viene messo in discussione da nessuno, in terra di camorra. Il boss rappresenta il vero eroe dei ragazzini, l’esempio di scalata al potere davvero percorribile in un paese che si disinteressa dei giovani. Il simbolo del loro potere sono le loro ville sontuose e barocche, cattedrali nel deserto della spazzatura e della desolazione.

Questo è uno di quei libri che ogni cittadino dovrebbe leggere. Presenta i meccanismi di un mondo che dà l’idea di essere immutabile per la sua invincibilità, dominato da un cancro che sembra incurabile. Roberto Saviano ne ha parlato mettendoci nome, cognome e faccia. Oggi è sotto scorta ed è stato portato lontano da Napoli per motivi di sicurezza. Ma, se esiste una forza capace di battere il Sistema, quella è la parola.

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17 novembre 2006

'O Sistema: film documentario

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

***
L'associazione Cuntrastamu vi invita alla proiezione del film-documentario "O'Sistema - Un'indagine senza censure sulla camorra" di Matteo Scanni e Ruben H. Oliva.

La proiezione si terrà sabato 18 novembre alle ore 19,15 nella sede dell'associazione in via Agostino Bertani, 5 - zona Trastevere.

Presenterà la proiezione Sergio Nazzaro, giornalista indipendente casertano impegnato da anni nel racconto del sistema camorra.

Nell'occasione sarà possibile acquistare il libro con dvd allegato edito da Rizzoli. L'ingresso è gratuito.
***

Per chi e' da quelle parti e' un'occasione interessante. Per chi non si trova in zona, o piu' semplicemente desidera maggiori informazioni: www.osistema.org


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16 novembre 2006

Buone premesse

Oggi pomeriggio c'e' stata una riuninone alla camera di commercio di Brindisi a cui hanno preso parte i rappresentanti di numerose associazioni antiracket della provincia.
Si e' trattato in realta' di una riunione preliminare che precede di poco un appuntamento pubblico di cui daremo notizia nei prossimi giorni.

Il presidente della Camera di Commercio di Brindisi, Giovanni Brigante, ci ha illustrato le ragioni e lo spirito con cui sta lavorando alla realizzazione di questo prossimo incontro; e' annunciata la presenza di numerosi parlamentari pugliesi e quella del Sottosegretario di Stato agli Interni con delega alle misure antiracket e antiusura, Ettore Rosato.

Tutte le associazioni hanno espresso l'apprezzamento per l'iniziativa avviata dalla Camera di Commercio e per l'attenzione dimostrata nel voler coinvolgere in maniera attiva le associazioni, anche se con qualche perplessita', per aver visto tante volte in passato, le buone intenzioni naufragare nella disattenzione generale.

Le premesse pero' sono sembrate davvero positive; durante il convegno sono previsti anche un paio di interventi di due rappresentanti del movimento antiracket e antiusura. Pare che questa volta, finalmente, le istituzioni non si aspettino che le associazioni facciano solo da spettatrici.

Chi da circa sedici anni e' in prima linea nella lotta contro la criminalita' organizzata, e non sempre in passato ha ricevuto il sostegno che ci si sarebbe aspettato dallo Stato, incontra qualche difficolta'a sentirsi dire "come combattere il racket e l'usura" senza poter nemmeno dire la propria.

Ne prossimi giorni ne parleremo ancora.

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14 novembre 2006

Linkiamoci contro racket ed usura

Nella nostra citta' non si avvertono i "sintomi" del racket da anni. Commercianti e imprenditori che subiscono estorsioni non ce ne dovrebbero essere. Il condizionale e' d'obbligo.
L'usura e' un fenomeno piu' difficile da circoscrivere, spesso vissuto nel privato delle mura domestiche.

Ci piacerebbe pensare che entrambe i fenomeni siano in via di estinzione, ma sappiamo invece che possono tornare a manifestarsi in qualsiasi momento, e soprattutto le cronache ci raccontano di un mondo intorno a noi in cui estorsioni e prestiti a strozzo fanno parte della quotidianita'.

Siamo abituati ad afforntare i grandi problemi iniziando dal nostro piccolo, convinti come siamo che ognuno possa fare qualcosa, anche solo con la propria testimonianza.

Cosi' abbiamo pensato di lanciare una campagna banner, dal titolo "Link per la legalità".
I primi destinatari dell'iniziativa sono i nostri concittadini, ma saremmo ben lieti se l'iniziativa prendesse piede anche al di la' dei confini di San Vito dei Normanni. In futuro si potrebbe replicare l'esperienza "off-line".


Per aderire e' sufficiente inserire un link nel proprio sito, lo puo' fare chiunque. Ecco come inserire un link testuale:
1. copia il codice contenuto della tabella qui sotto

<a href="http://acias.blogspot.com">Link per la legalità</a>

2. incollalo nella tua pagina html, nel punto in cui vuoi che compaia il link ipertestuale.


Se invece desideri inserire il bottone Acias come quello qui sotto, copia il codice della tabella ed incollalo nella tua pagina html dove vuoi che venga visualizzato il bottone Acias:




Segnala eventuali difficolta' via email: acias1992[at]gmail[dot]com.
Nei commenti a questo post saranno inseriti i link a ritroso a tutti coloro che aderiranno.


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12 novembre 2006

Do ut des

E' iniziata qualche giorno fa, e c'e' da giurare che durera' ancora parecchio la bufera di Vibo Valentia.
Un giudice accusato di fare affari con la mafia, in una indagine durata tre anni e che ha portato al recente arresto di 16 persone.

Che la mafia sia entrata nelle stanze del potere, che con la sua struttura coincida spesso anche nei piu' alti livelli con quella statale e' cosa tristemente nota. Ma quando sono proprio quelle persone su cui i cittadini fanno affidamento, affinche' si possa continuare a lottare per la giustizia e la legalita', beh, in quei momenti si avverte un certo snso di frustrazione, e smarrimento.

Non si capisce se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto.
Dobbiamo disperarci perche' anche tra la magistratura c'e' chi pensa che "e' tutto un do ut des", come spiegava il giudice Pasquin alla sua amica in una delle intercettazioni, oppure dobbiamo essere contenti per il risultato ottenuto, perche' forse si e' dato uno scossone all'albero e qualche mela marcia cadra'?

Siamo tutti innocenti fino a che un giudice non emette la sentenza. Purche' il giudice rappresenti la giustizia, e non qualche meschino interesse personale.

Per questo dobbiamo difendere come un bene prezioso tutti gli uomni coraggiosi che lottano contro la mafia, siano essi parte del sistema giudiziario, o semplici cittadini, e ricordare chi ha pagato con la propria vita pur di non accettare il compromesso del dare per avere.

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09 novembre 2006

Contromafie, a Roma dal 17 al 19 novembre


Contromafie e' l'evento organizzato dall'associazione Libera di Don Ciotti a cui aderiscono numerosissime associazioni antimafia d'Italia.
Da venerdi 17 a domenica 19 tre giorni per discutere, confrontarsi proporre e fare il punto della lotta alla criminalita' organizzata. Una sorta di "Stati generali dell’antimafia.

Alla manifestazione partecipa anche la FAI, rappresentata dal presidente onorario Tano Grasso che interverra' durante la manifestazione.

Dal sito di Libera e' possibile scaricare i documenti e visualizzare l'elenco di chi ha gia' aderito.
Sempre da Libera:
Il messaggio degli Stati generali è duplice, inevitabilmente negativo (CONTRO) ma soprattutto positivo (PER): per mostrare quanto è stato realizzato sul versante civile e istituzionale nel combattere le mafie e le loro protezioni e, nel contempo, per elaborare e mettere a disposizione di tutti una serie di proposte concrete. Idee e progetti che a partire dalle riflessioni sui sei grandi temi di riferimento (libertà, cittadinanza, informazione, legalità, giustizia, solidarietà), possano costituire occasione di lavoro per i diversi soggetti, istituzionali e non, chiamati a partecipare.

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08 novembre 2006

Le Iene a Lamezia


Ci siamo gia' occupati della manifestazione di Lamezia in questi giorni.
Ieri lo hanno fatto anche alle Iene, con un servizio di Alessandro Sortino.

Peccato che il loro sito al momento non sembra essere aggiornato con l'ultima puntata del 7 novembre.

07 novembre 2006

Libero l'assassino di Graziella Campagna

Graziella Campagna e' stata uccisa quando aveva 17 anni il 12 dicembre del 1985 con 5 colpi di fucile a canne mozze.

Il 4 novembre scorso il suo assassino e' uscito di prigione perche' il giudice estensore della sentenza del processo di primo grado, ha impiegato oltre 600 giorni per depositarla facendo scadere i termini di custodia cautelare.

Graziella fu uccisa perche' aveva riconosciuto tra i clienti della lavanderia in cui lavorava Gerlando Alberti junior e il suo complice, quelli che poi sarebbero stati i suoi assassini, e che gia' all'epoca erano latitanti ricercati per associazione mafiosa e narcotraffico internazionale.

Pubblichiamo l'appello della Associazione Antimafia "Rita Atria" inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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Sig. Presidente della Repubblica,
dopo l’appello al Ministro di Grazia e Giustizia, On. Clemente Mastella, ad oggi in parte inascoltato, non ci rimane che appellarci alla Sua persona.

Il 4 novembre, per noi cittadini onesti di una Sicilia sempre più umiliata nelle sue fondamenta e in particolare per la provincia di Messina, è un giorno veramente triste. Infatti, l’assassino di Graziella Campagna (uccisa a 17 anni il 12 dicembre del 1985 con 5 colpi di fucile a canne mozze), esce di prigione per una “negligenza” di stato. Il giudice estensore della sentenza del processo di primo grado, ha impiegato oltre 600 giorni per depositarla facendo scadere i termini di custodia cautelare. Abbiamo chiesto al Ministro Mastella di inviare gli ispettori presso il tribunale di Messina e di sottoporre a procedimento disciplinare il giudice che ha permesso la mortificazione della Giustizia e l’impegno di una società civile che da 21 anni chiede e lotta per far riposare in pace Graziella. Il Ministro ha risposto predisponendo l’invio degli ispettori. Ad oggi (a più di un mese) non conosciamo l’esito nonostante l’avvocato di parte civile abbia documentato ampiamente l’inconsistenza delle motivazioni addotte dall’A.N.M. distrettuale.

La società civile, nella richiesta di verità e giustizia, è sempre stata vigile e soprattutto non ha esitato a schierarsi dalla parte giusta nonostante l’omicidio di Graziella sia pieno di depistaggi, uomini di stato che frequentano personaggi ambigui o latitanti. Ci siamo ispirati ai valori alti di quella democrazia figlia della nostra resistenza. Abbiamo lottato affinché quegli uomini che rappresentano indegnamente lo stato venissero sollevati dai loro incarichi. Le ipotesi di intrecci tra uomini di stato e mafia sono state ampiamente documentate in interrogazioni parlamentari, in relazioni delle commissioni antimafia, in atti ufficiali. Niente, lettera morta. Le persone da noi indicate sono ancora tutte al loro posto o trasferite per “opportunità” istituzionale oppure tranquillamente in pensione. Nessuno ha mai dato risposte convincenti a quei legittimi dubbi.

Sig. Presidente della Repubblica quante volte abbiamo sentito esponenti della politica dire che noi della società civile dobbiamo ribellarci alle mafie. Noi siamo d’accordo ma per ribellarci alle mafie abbiamo bisogno di affidarci a uomini di stato in cui crediamo e soprattutto abbiamo bisogno di sentirli dalla parte giusta. Noi della società civile, onesti lavoratori e lavoratrici, ad oggi lottiamo contro la mafia e contro i poteri trasversali che si autoproteggono.

Sig. Presidente, la famiglia di Graziella Campagna, meritava almeno le scuse da questo stato. Invece oltre al dolore di vedere l’assassino della loro congiunta libero e felice, hanno dovuto sopportare l’assordante silenzio delle istituzioni. Graziella da 21 anni viene ripetutamente uccisa e umiliata, chiediamo a Lei, nostra ultima speranza, di aiutarci a tornare a credere in uno stato che per noi oggi non ci rappresenta e non ci tutela. Ci appelliamo a Lei affinché il giudice che ha causato la scadenza dei termini di custodia cautelare venga sottoposto ad un giusto procedimento disciplinare. Non siamo giustizialisti ma riteniamo che ricordare persone come Borsellino, Falcone, Chinnici, Scopelliti e tanti altri martiri di ogni tempo e di ogni luogo significhi soprattutto dipanare le ambiguità di quelle istituzioni per le quali sono morte. Desideriamo sottolineare che siamo convinti che all’interno delle istituzioni della provincia messinese ci siano magistrati di grande serietà, poliziotti e carabinieri di grande spessore umano e professionale che soffrono anch’essi per un cancro (la sfiducia) che ormai si è trasformato in metastasi. L’unica salvezza è “operare” d’urgenza affinché la società civile possa continuare a vivere sentendosi in piena libertà, tornando a sentire, come diceva Paolo Borsellino, “il fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Milazzo, 2 novembre 2006

Distinti Saluti,
Nadia Furnari e Piera Aiello
Responsabili Associazione “Rita Atria”


Insieme all’Associazione Antimafia “Rita Atria”, Sottoscrivono l’appello:

• Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” – Palermo
• Movimento dei ragazzi di Locri “E adesso ammazzateci tutti”
• Fondazione Gianluca Congiusta – Locri
• Comitato Alessandro Marcucci – Pisa
• Casablanca – Catania
• Graziella Proto presidente dell’Osservatorio sulla mafia - Catania
• Antimafia 2000

05 novembre 2006

Lamezia, Gela e Napoli: questioni nazionali antiracket.


Ieri, sabato 4 novembre, si e' svolta a Lamezia Terme la manifestazione organizzata dalla associazione antiracket lametina ALA, e che si e' conclusa con l'intervento del presidente onorario della federazione delle associazioni antiracket FAI, Tano Grasso.

Alla manifestazione, hanno aderito, Confcommercio e Confesercenti, Confindustria, Confartigianato, Cna, Confai, Cia e Libera e ovviamente commmercianti, imprenditori, cittadini.

Riportiamo uno stralcio dell'intervento di Tano Grasso da "Il Giornale di Calabria"

"E' da 16 anni che vado in giro per questo martoriato Mezzogiorno. Oggi forse si è scritta una pagina di storia, di svolta per Lamezia Terme e per la Calabria. E' la prima volta che in Calabria, in una città grande come Lamezia Terme, la quasi totalità dei commercianti ha abbassato le saracinesche". E' quanto ha detto il Presidente onorario della Federazione delle Associazioni Antiracket Italiane (Fai), Tano Grasso, nel corso della manifestazione organizzata a Lamezia Terme per protestare contro il fenomeno delle estorsioni.

L'iniziativa si è svolta in concomitanza con una serrata dei commercianti. "Qui in mezzo a voi - ha aggiunto - ci sono due persone che con la loro storia hanno contribuito alla storia del movimento antiracket in Italia. Si tratta di Sarino Damiano, proprietario di uno dei più prestigiosi ristoranti di Capo d' Orlando. Quindici anni fa fu il primo dei commercianti a sedersi davanti al tribunale per raccontare e indicare col dito quei mafiosi che volevano impadronirsi della sua attività. In quel pezzo di storia che è oggi qui accanto a voi, in mezzo a voi, è nato il movimento antiracket. L' altra persona è Renzo Caponetti, da Gela, che era la città dove sembrava fosse impossibile contrastare la criminalità. Poi nel 1992 la mafia uccise un commerciante che si era ribellato. Sembrava impossibile che a Gela potesse nascere l' associazionismo antiracket. Liberarsi dalla mafia invece è cosa più possibile di quanto si immagini e Caponetti ne divenne il simbolo. Sono due storie di commercianti che decidono di stare insieme e combattere".

"La novità di oggi - ha proseguito Tano Grasso - è che i nostri colleghi di Lamezia hanno deciso di mettere la loro faccia in gioco e sono diventati una forza straordinaria. Bisogna avere fiducia in se stessi e avere fiducia negli altri. Bisogna capire che il problema è nostro, se non si capisce questo noi saremo sempre deboli e loro sempre più forti. La mafia è forte e la forza della mafia è il nostro stare soli. Qui dentro c'é gente che ascolta per loro e loro devono sapere che qui oggi dalle 12 alle 13 non ci sono solo vite ma si è costruito un muro altissimo e di fronte a questo muro loro sbatteranno fortemente la testa".

Rivolgendosi poi alla 'ndrangheta Grasso ha detto a gran voce ''noi a partire da oggi vi sconfiggeremo. Dopo di oggi nessuno avrà più alibi. Chi ha pagato da oggi non ha più alibi. Qui oggi siamo in grado di poter dire allo Stato, a questo governo che l' Italia del sud è in mano alla mafia e chiunque vuole fare impresa deve fare i conti con la mafia. Il Governo da oggi non ha più alibi e soprattutto le istituzioni non hanno più alibi. Facciamo di Lamezia Terme, di Gela e di Napoli le tre grandi questioni nazionali dell' antiracket".

[Leggi l'articolo integrale de Il Giornale di Calabria]

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03 novembre 2006

Gabriele Torsello e' libero

Dopo 23 giorni di prigionia il fotorporter pugliese e' stato liberato. Lo ha annunciato Emergency con un comunicato:

"Oggi, venerdì 3 novembre, intorno alle 10 ora italiana (le 13.30 in Afghanistan) una telefonata all'ospedale di Emergency a Lashkargah ha indicato che sulla strada per Kandahar si sarebbe potuto trovare Gabriele Torsello liberato"

Auguri a lui e ai suoi familiari.

Appello alla criminalita' organizzata

Beppe Grillo, con la sua solita ironia, ha lanciato un appello alla criminalita' organizzata, "la prima potenza economica del Paese":


La premessa
Le mafie hanno vinto. Si sono annesse città, province, regioni. Bisogna essere leali e riconoscerlo. Chi vince, vince. Ma non bisogna esagerare. Senza un avversario si perde il senso della competizione. Le Procure stanno fallendo. Non hanno più carta, benzina, toner, computer.

L'appello
La criminalita' fattura in alcune regioni più di tutto il resto dell’economia messo insieme. Una donazione in nero, estero su estero alle Procure è quindi un nonnulla. Va fatto per senso di sportivita'. Ognuno si adotta la sua. Il rischio di perdere non ci sarebbe comunque e sarebbe assicurata una bella figura. Ogni mafia adotti, per competenza territoriale, la sua Procura.

La conclusione
[La criminalita'] Dia ai cittadini la sensazione che lo Stato esiste ancora. E’ solo un’illusione. Ma è meglio di niente.

[da beppegrillo.it]

Spesso non si sa se ridere o piangere ascoltando il comico genovese.

Poi veniamo a sapere da Report:
Un immobile confiscato piu' di dieci anni fa ad un camorrista che ancora oggi e' abitato dalla moglie. Una malagestione di terreni, di aziende sequestrate e confiscate ai mafiosi, ai camorristi ma anche ai concertisti della scalata Antonveneta. [...] E una certa distrazione c’è anche sulla gestione dei soldi. Per esempio le notevoli somme confiscate durante Tangentopoli giacciono ancora oggi sui conti correnti intestati alla procure, ma non sono utilizzati. Un valore ancora oggi non esattamente quantificabile quello dei beni confiscati, perché nessuno tra gli organi competenti lo valuta. Una situazione paradossale visto che le procure non hanno soldi per pagare chi tiene in custodia le auto sequestrate, i consulenti, e persino la carta per le fotocopie. E tutto questo si traduce in processi che vengono rinviati all’infinito.

[La puntata andra' e' andata in onda domenica 5 Novembre alle 21.30 su Rai Tre.]

Ci deve essere un motivo per cui beni e denaro confiscati alla mafia non possano essere utilizzati contro la mafia. Deve esserci.
Se qualcuno lo conosce, spero voglia renderlo noto (anche) nei commenti di questo blog.

02 novembre 2006

Lecce: a scuola di antimafia

Partira' il prossimo 6 novembre, nella facolta' di giurisprudenza dell'Universsita' di Lecce, il corso di "legislazione antimafia", attivato all'inizio di questo anno accademico grazie all'interessamento del magistrato Antonio Maruccia, consulente della commissione parlamentare antimafia e alla collaborazione dell'associazione Libera.

Lo hanno seguito in 150, l'obiettivo dichiarato del corso era quello di "sollecitare la comprensione critica dello sviluppo del fenomeno criminale e diffondere la cultura della legalità nei percorsi universitari."

Francesca, 22 anni, spiega cosi' il motivo per cui ha scelto di inserire il corso di legislazione antimafia nel suo piano di studi: "La mafia non è solo quella che spara ma anche quella della società clientelare, che impedisce ai giovani imprenditori di accedere ai finanziamenti pubblici, o di aggiudicarsi un concorso. E questo riguarda la vita quotidiana di noi tutti, in particolare al Sud dove limita i diritti e le opportunità economiche. Voglio capire come funziona la mafia e quali strumenti abbiamo per contrastarla".

L'obiettivo che si voleva raggiungere puo' dirsi forse anche superato, se si pensa che al termine del corso gli studenti hanno dato vita alla associazione "Libera... mente". "La nostra Associazione nasce in un momento in cui nel Salento non ci sono omicidi eccellenti, né situazioni emergenziali - dice Salvatore, salentino doc di 26 anni e neo-presidente dell'associazione - ma la lotta alla mafia deve essere portata avanti con continuità".

[Ne avevano parlato anche su Repubblica.it]

Imprese etiche in fase di start-up


Segnaliamo un articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del primo novembre 2006, che presenta due "aziende etiche" pugliesi in fase di start-up.

[...] L'idea di Solend si fonda sulla creazione di una rete di alberghi, bed & breakfast e agriturismi in Puglia o nelle singole provincie, all'interno della quale i turisti vengono accompagnati per godere al meglio delle bellezze locali. Solend agirebbe come una sorta di tour operator che si occupa di gestire tutto il periodo di vacanza, anche con pacchetti differenziati per periodi ed alla fine ai clienti viene offerto un piccolo dono che diventa filo di unione anche per il futuro: un piccolo albero da piantare in una zona dedicata, in modo da realizzare un ponte sentimentale tra il turista e la Puglia con al centro l'albero «adottato».

Se Solend si muove nell'ambito dei servizi turistici, l'idea di business Segnaconsumi è indirizzata al settore della meccanica applicata all'utilizzo domestico: un piccolo dispositivo che inserito sui contatori di acqua, gas ed eletticità segnala gli sprechi.

[...]

"Il lavoro che stiamo svolgendo in questi giorni – spiega Vito Manzari, presidente del consorzio Costellazione Apulia – deve servire a rendere pienamente potenziali le due idee d'impresa che sino ad ora sono sopravvissute alle varie fasi di selezione. L'obiettivo finale è dimostrare come l'attenzione per il territorio dove l'impresa insiste, la responsabilità sociale dell'azione imprenditoriale, può innescare piccoli circuiti etici e produttivi. Oggi si lavora per consumare e non più per costruire come era in passato, la sfida di Avanzare è di riuscire ad avviare Solend e Segnaconsumi per dimostrare come il vero valore è il risparmio e la condivisione delle risorse nel rispetto dell'ambiente e di noi stessi". [...]

Gli sviluppi della vicenda possono essere seguiti attraverso il sito del Consorzio Costellazione Apulia, promotore del progetto Avanzare.
In bocca al lupo ai giovani studenti delle facoltà di ingegneria gestionale e meccanica dell'Università di Bari, che ne sono i protagonisti.

31 ottobre 2006

Se lo Stato sostiene le associazioni

Il sistema delle associazioni antiracket e antiusura funziona. Lo dicono i dati statistici, i risultati ottenuti e le notizie di cronaca.

Lo scorso venerdi 27 ottobre Tano Grasso, presidente onorario della FAI (Federazione antiracket italiana), con il sindaco di Gela Rosario Crocetta, ha incontrato il ministro dell’Interno, Giuliano Amato (nella foto), ed il sottosegretario Ettore Rosato.
Il presidente Grasso ha spiegato che a Gela "si riscontra un clima nuovo, con decine di imprenditori che denunciano i taglieggiatori e il superamento della vecchia omertà", e per questo ovviamente la mafia ha "alzato il livello delle minacce contro chi si schiera in favore della legalità".

"La vostra battaglia – ha detto – è anche la mia battaglia" e' stata la risposta del Ministro Amato, il quale ha assicurato una sua prossima visita a Gela per incontrare gli imprenditori impegnati contro il racket e tutti coloro che in città si oppongono alla diffusione della criminalità organizzata.

[Fonte: I Fatti.com agenzia di informazione]

E' in questo momento, quando la mafia si sente colpita e tenta di reagire, che il supporto dello Stato diventa determinante per il successo dell'iniziativa associazionistica.
Restiamo vicini agli amici di Gela, in bocca al lupo, e ci auguriamo che altri traggano insegnamento da questi fatti, come ad esempio pare che stia accadendo a Lamezia Terme.

30 ottobre 2006

Emergenza gas, o no?

Parte da Taranto l'inchiesta di Report sulla cosiddetta "Emergenza Gas". Un argomento di forte attualità in Italia, in Puglia e in provincia di Brindisi in particolare: i rigassificatori.

Ci dicono che devono essere costruiti per evitare che dalla Russia chiudano i rubinetti del gas usato per riscaldare le nostre case, ma potrebbe esserci altro sotto. E se l'obiettivo fosse quello di creare un sovrapproduzione di gas da rivendere all'estero?

Il giornalista di Report, Michele Buono chiede ad Alfonso Pecorario Scanio, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio:
Ma stiamo parlando di un interesse nazionale o di un’occasione per società private di vendere gas in Europa?
Ancora una volta uno splendido esempio di inchiesta giornalistica della trasmissione Report condotta da Milena Gabanelli.
Se vi siete persi la puntata di domenica scorsa, la potete rivedere sul loro sito.

27 ottobre 2006

Il racket uccide ancora

Il racket delle estorsioni e' ancora oggi una minaccia alla societa' civile, ed e' ancora alto il prezzo che stiamo pagando in termini di vite umane.

Ieri, in un agguato, sono stati uccisi due uomini a Lamezia Terme, in Calabria.

Il presidente della Regione, Agazio Loiero, ha definito la cittadina "feudo della 'ndrangheta". Ci auguriamo che lo Stato sia pronto a muoversi e a mostrare fermezza nell'opporsi al fenomeno.
Intanto la gente comune lo sta gia' facendo:


[video realizzato da Associazione Culturale Terra dei Feaci e Lamezia TV]

Noi non possiamo fare altro che esprimere la nostra solidarieta' a commercianti, imprenditori, e a tutte le vittime di ogni tipo di mafia, augurandoci che l'esempio dell'associazionismo sia seguito con successo.

26 ottobre 2006

Scuola e legalita' : al via il Piano nazionale

[da Osservatorio sulla Legalità]

La lotta a ogni illegalità inizia dalla scuola, dal rispetto dell'altro e delle regole della convivenza civile. Parte su queste basi il primo Piano nazionale sull'educazione alla legalità e alla lotta alla mafia del ministero della Pubblica Istruzione.

Il primo passo è stato l'insediamento, nella sede del ministero, del Comitato nazionale scuola e legalità - presieduto dal Ministro Giuseppe Fioroni - del quale fanno parte personalità che a vario titolo ogni giorno combattono il crimine, dal capo della polizia, Gianni de Gennaro al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, da Maria Falcone ai vertici di Carabinieri e Guardia di Finanza e poi rappresentanti dell'associazionismo del corpo docente e dei ragazzi di Locri.

Obiettivo è quello di educare alla legalità con azioni didattiche, testimonianze, sinergie sul territorio e tra istituzioni diverse. Il ministro Fiorono ha detto che si vuole lanciare un segnale: "per vincere la mafia, diceva Giovanni Falcone, servirebbe sì un esercito ma di maestri delle scuole elementari. Ecco, la scuola è pronta, sta radunando l'esercito".

[...]

Vogliamo dire ai ragazzi - ha detto ancora Fioroni - agli insegnanti, ai presidi che lo Stato c'è, che in questa battaglia la scuola non è sola e che non si può vincere solo con alcuni presidi eroici ma con un'azione corale testimoniata da tutti quelli che oggi sono qui. E vogliamo dire alle organizzazioni criminose che a scuola ci si entra solo per studiare e che qualsiasi altro tentativo di infiltrazione è respinto al mittente, destinato a fallire.

[...]

All'incontro hanno partecipato fra gli altri Maria Chiara Acciarini, Luigi Berlinguer, Maria Bonafede, Salvatore Calleri, Giovanni Cannella, Don Ciotti, Nando Dalla Chiesa, Giovanni De Gennaro, Maria Falcone, Piero Grasso, Tano Grasso, Piero Marrazzo, Don Mazzi, Adriana Musella, Roberto Speciale, Fernanda Tuccillo.

Qualche giorno fa il ministro Fioroni aveva firmato la direttiva sulla legalita'.

[thanks to: www.osservatoriosullalegalita.org]

20 ottobre 2006

Stupidi imitatori o piromani pericolosi?

Alle 4,30 di notte prende fuoco un'auto a San Vito. L'autocombustione e' da escludersi. http://www.arcobaleno.br.it/dett_news.asp?id=1810
(gli amici dell'Arcobaleno Online non si offenderanno se utilizziamo la loro foto)

Resta da chiedersi in che contesto sia maturato questo episodio. Sciocchi imitatori, teppisti in preda a crisi di identita', o qualcosa di piu' grave?
Se lo stanno chiedendo i carabinieri, a cui auguriamo di giungere presto alla soluzione del caso.


Edit 25 ottobre 2006.
Ci risiamo:
http://www.arcobaleno.br.it/dett_news.asp?id=1815

Il fenomeno deve essere tenuto sotto controllo.

Ricordiamo che la migliore risposta verso atti intimidatori e' la denuncia. Inoltre chiunque puo' contattare la nostra associazione per ricevere supporto e consigli, inserendo un commento su questo blog o inviandoci una email a acias1992[AT]gmail[DOT]com.

Estorsione aggravata: filmati ed arrestati dalla Squadra mobile due brindisini


Esiste dai tempi dell'antica Grecia, il cavallo di Troia... nella versione moderna il cavallo e' "di ritorno", ma non sempre le cose vanno bene a quelli che si credono *piu' furbi*.

Dalla redazione di Puglia TV:

Il solito fenomeno del cavallo di ritorno, cioè un tentativo di estorsione aggravata ai danni di un proprietario di automobile, ha incastrato 3 inconsapevoli topi d’auto, tra cui un minorenne. Gli uomini della Squadra mobile della Questura di Brindisi, diretti dal dott. Francesco Barnaba, hanno, infatti, colto sul fatto...

http://www.pugliatv.com/web/news.asp?id=4367

11 ottobre 2006

Silenziosi, ma siamo qui.

Ci scusiamo per il lungo periodo di silenzio, ma siamo sempre qui, vigili, a lavorare in silenzio.

Torneremo presto a postare su questo blog, nell'attesa vi invitiamo a contattarci via email per suggerimentie segnalazioni. L'indirizzo e' sempre acias1992(at)gmail.com, dove (at) sta per @

A presto.

19 giugno 2006

Tassi usura: indagati Geronzi e Libonati.

Su segnalazione del coordinatore regionale Valerio Perrone, riportiamo un estratto dell'articolo del Corriere della Sera dello scorso 17 giugno.

Tassi usura: indagati Geronzi e Libonati.
L'inchiesta partita da una denuncia di un imprenditore68 fra presidenti, direttori generali o di filiale e responsabili di 9 istituti di credito indagati della Procura di Ascoli Piceno.

Sessantotto fra presidenti, direttori generali o di filiale e responsabili di determinate aree di nove istituti di credito sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Ascoli Piceno con l'accusa di usura. Nell' inchiesta del sostituto procuratore della Repubblica Ettore Picardi partita dalla denuncia dell' imprenditore ascolano Emidio Orsini - che accusa le banche di aver applicato nei suoi confronti tassi usurari - sono finiti, tra gli altri, anche personaggi illustri del mondo del credito come Cesare Geronzi, Vincenzo Tagliaferro (direttore generale della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana), Massimo Bianconi (direttore generale della Banca delle Marche) e il presidente della Banca di Roma Berardino Libonati.

[...]

I 68 indagati dalla Procura di Ascoli fanno capo a Banca di Roma, Banca Antonveneta, Cassa di Risparmio di Ascoli, Banca di Teramo e Ascoli, Banca Popolare di Ancona, Tercas, Banca di Credito Cooperativo Picena, Unicredit Banca e Sanpaolo Imi. Nel corso dell' inchiesta il pm Picardi avrebbe ravvisato la presunta applicazione di tassi usurari delle banche nei confronti di Orsini. Di diverso avviso gli istituti di credito, che sostengono di aver operato correttamente.
Oggetto del contendere l' applicazione di quanto disposto dalla circolare della Banca d' Italia del 30 settembre del '96 e le successive che fissano la media aritmetica semplice della commissione di massimo scoperto applicata dagli istituti di credito che, secondo i magistrati, non rientra inoltre nel calcolo del Tasso effettivo globale. Una circolare che, secondo il giudice Gianfelice che dispose il sequestro preventivo dei conti correnti di Orsini per evitare ulteriori aggravi a suo danno, la banche avrebbero applicato «in maniera strumentale».

[...]

Leggi l'articolo integrale.

16 giugno 2006

I funerali di Fedele Scarcella, ucciso dalla 'ndrangheta.

La piazza di BriaticoSi svolgeranno domenica prossima, 18 giugno alle ore 15, presso la cattedrale di Vibo Valentia, i funerali di Fedele Scarcella, agricoltore di Briatico (Vibo Valentia) ucciso dalla mafia, lo scorso 11 giugno.

Nei primi anni '90 aveva denunciato il racket; anche grazie alla sua denuncia erano stati arrestati due pluripregiudicati della cosca Piromalli-Molé.

La ntizia sulla stampa:
La Repubblica
Corriere della Sera

L'editoriale dell'associazione ammazzatecitutti.org

15 giugno 2006

Incendio vigneti confiscati a Torchiarolo.

E' notizia di questi giorni che alcuni ignoti avrebbero causato un incendio che ha devastato quattro ettari di vigneti della campagna di Torchiarolo (Br).
In precedenza quei terreni erano stati confiscati alla mafia ed affidati alla locale associazione "Libera".

In segno di solidarietà nei confronti della Associazione Libera di Torchiarolo, pubblichiamo il seguente comunicato stampa, emesso dalla stessa associazione:


Roma, 12 giugno 2006 – “Inquietudine per quanto avvenuto questa notte ma anche determinazione nel continuare sul percorso tracciato a Torchiarolo per dare dignità e lavoro alla cooperativa di giovani che con gli enti locali della zona stiamo promuovendo per sottrarre alle mafie il maltolto”.

Con queste parole Don Luigi Ciotti, presidente di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” ha commentato la notizia dell’incendio, di matrice dolosa, avvenuto nel corso della notte nel comune brindisino di Torchiarolo, dove sono stati bruciati oltre quattro ettari di vigneti, realizzati su terreni che sono già stati confiscati alle mafie locali.

In attesa dei riscontri necessari e osservando il doveroso riserbo per il lavoro delle forze dell’ordine e ringraziando l’impegno delle istituzioni, la presidenza di Libera intende rimarcare la pericolosità insita nel sottovalutare questi e altri episodi che, nel resto del Paese, hanno l’obiettivo di indebolire la legge sulla confisca dei beni ai mafiosi.

I tentativi di intimidazione, qualora fosse accertata la loro natura, non hanno fermato in passato né fermeranno la scelta, l’impegno, la determinazione di Libera e delle persone coinvolte a vario titolo nell’opera di restituzione alla collettività di quanto le mafie hanno sottratto con la violenza e la minaccia.
“Proprio perché i tempi sembrano più difficili – ha commentato infine Don Ciotti – occorre moltiplicare le ragioni della speranza, la determinazione dell’impegno, la costanza della denuncia, la responsabilità della proposta e del progetto”.

A Torchiarolo la cooperativa che gestirà i beni confiscati alle mafie locali nascerà da bando pubblico, così come si è verificato in Sicilia e Calabria, al fine di garantire maggiore trasparenza e partecipazione della comunità locale. È questo il cammino tracciato da Libera e lungo questo percorso non vi saranno tentativi di intimidazione che potranno sortire alcun effetto.

06 maggio 2006

L'usura a Striscia.

Striscia la Notizia ha mandato in onda, in due differenti puntate, altrettante interviste ad anonime vittime di usura; la prima intervistata dai cronisti pugliesi Fabio e Mingo, e la seconda dell'inviato sardo Cocco.

[Guarda l'intervista di Fabio e Mingo]

Siamo lieti che un eccezionale strumento di informazione come il tg satirico di canala 5 punti i riflettori verso un problema sociale come quello dell'usura, ma dobbiamo altresi' chiederci se questo sia il modo migliore per affrontare il problema.

In tutti e due i casi le vittime si sono rivolte a Striscia per lamentare una lentezza nella erogazione dei fondi previsti dalla legge a favore degli usurati. Non conosciamo i dettagli delle due vicende e quindi non possiamo esprimere pareri di merito.

Le domande che ci poniamo sono due: sara' sufficiente mandare in onda un'intervista a due uomini incappucciati per velocizzare le loro rispettive pratiche?

E se anche si ottenesse questo risultato, a che prezzo? Quanta gente potrebbe essere dissuasa dal denunciare da questi due singoli casi a fronte di numerosi altri che invece hanno visto le vittime di usura essere rifondate dei danni subiti, e tempestivamente?

Perlomeno ci saremmo aspettati che non ci si limitasse a premere il tasto "on" della telecamera. Forse i giornalisti avrebbero potuto almeno segnalare l'esistenza di associazioni come quelle della FAI, composte da commercianti e imprenditori che spesso sono stati anch'essi vittime dell'usura o del racket delle storsioni, e che ora assistono chi denuncia, fino alla fine del processo, nelle pratiche per l'ottenimento del rimborso e nei casi dove cio' e' possibile con la costituzione di parte civile.


Ma e' necessario riconoscere anche le nostre responsabilita'. Se qualcuno sceglie una trasmissione tv per chiedere aiuto anziche' le nostre associazioni, forse c'e' qualcosa da rivedere. Ci dobbiamo chiedere se siamo abbastanza visibili, e se lo siamo, quanto siamo credibili agli occhi della gente?
Dalle risposte a queste domande dobbiamo partire per fare di piu'.

29 aprile 2006

Festa dei lavoratori e della lotta alla mafia.

L'imminente manifestazione del primo maggio avra' una duplice valenza: la festa dei lavoratori sposa gli obiettivi di lotta alla mafia con una manifestazione parallela che si svolgera' a Locri.

[da La Repubblica, 28 aprile 2006]
[...] Ma la manifestazione di quest'anno avrà anche un altro senso profondo, visto il luogo in cui si svolge. Le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno scelto Locri, teatro lo scorso 16 ottobre dell'assassinio del vice presidente del Consiglio regionale calabrese Francesco Fortugno ma anche della reazione di migliaia di giovani che con quello striscione, con la scritta "Adesso ammazzateci tutti", hanno dato vita a un vero e proprio movimento per la legalità.
Il lavoro, lo sviluppo, la Costituzione, la libertà dalle mafie. Questi i temi che Cgil, Cisl e Uil hanno scelto quest'anno per celebrare il Primo maggio a Locri [...]

27 aprile 2006

Arresto per usura a Francavilla Fontana.

Da "La Gazzetta del Mezzogiorno" di oggi (27 aprile).

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Brindisi - Tassi del 300%, arrestato usuraio.
Luigi Campanino, un macellaio di 38 anni, di Francavilla Fontana, avrebbe
prestato danaro a molte persone, soprattutto commercianti che avrebbero chiesto prestiti di 10mila euro.

FRANCAVILLA FONTANA (BRINDISI) - Avrebbe prestato danaro a numerosi commercianti applicando poi tassi che arrivavano al 315% annui. Con l’accusa di usura e esercizio abusivo di attività finanziaria e in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, i carabinieri hanno arrestato Luigi Campanino, un macellaio di 38 anni, di Francavilla Fontana.

L’arresto è stato compiuto a conclusione di indagini dei carabinieri e del nucleo della polizia tributaria della guardia di finanza di Brindisi avviate nel novembre del 2003 quando al macellaio fu sequestrata una pistola calibro 38 special con matricola cancellata. In quella occasione gli investigatori trovarono in casa sua assegni e titoli per un totale di 325mila euro. Gli accertamenti della Tributaria, anche attraverso l’archivio nazionale anagrafico tributario, oltre ai racconti di alcune delle vittime, hanno consentito di contestare a Campanino il prestito di danaro a tassi usurai.

L’uomo avrebbe prestato danaro a molte persone, soprattutto commercianti che avrebbero chiesto prestiti di 10mila euro. Campanino avrebbe comunque prestato anche somme per importi più elevati.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip Alcide Maritati su richiesta del pm Pasquale Sansonetti del tribunale di Brindisi.
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Un ringraziamento particolare giunge da Valerio Perrone, coordinatore regionale delle associazioni antiracket, ai carabinieri di Francavilla, "per le indiscusse capacità operative e di "itelligence" messe in atto, che hanno consentito il raggiungimento di un importante risultato."

Incontro del 3 maggio.

Il coordinatore regionale Valerio Perrone ha confermato la data del tre maggio per il prossimo appuntamento con tutte le associazioni della provincia di Brindisi.

La riunione si svolgera' a San Pietro Vernotico e vertera' su rilevanti argomenti all'ordine del giorno.

Come sempre, le associazioni che si trovano nella impossibilita' di mandare un proprio rappresentante sono pregate di dare congruo preavviso.

Chi non avesse ricevuto la mail di conferma e desiderasse conoscere l'ordine del giorno puo' farne richiesta a acias1992[at]gmail.com oppure direttamente a Valerio Perrone.

A presto.

23 aprile 2006

Confartigianato chiede impegno contro il racket delle estorsioni.

Recenti fatti di cronaca dimostrano come in Brindisi e provincia sia tutt'altro che risolto il problema della lotta al racket delle estorsioni: capannoni incendiati, colpi di pistola contro le saracinesche delle attivita' commerciali, eccetera.

Se la carta stampata riporta queste notizie, dobbiamo dire che le stesse non ci pare trovino lo spazio che meriterebbero online.

Qui scegliamo di pubblicare il comunicato emesso da Confartigianato per esprimere solidarieta' ai commercianti, ricordando che le associazioni antiracket aderenti alla FAI come l'ACIAS, sono nate ed esistono per sostenere i commercianti a partire dal difficile momento della denuncia, durante la collaborazione con le forze dell'ordine, sino all'espletamento della pratica di rimborso dei danni subiti.

Per maggiori informazioni scrivi a: acias1992(at)gmail.com [sostituisci (at) con @]

"Confartigianato esprime solidarietà a quanti in questi ultimi tempi sono, purtroppo, divenuti destinatari di ben chiari messaggi intimidatori da parte delle organizzazioni malavitose. Gli attentati che vengono compiuti a danno di aziende ed esercizi commerciali in provincia di Brindisi rappresentano un segnale preoccupante che non può assolutamente essere sottovalutato né da coloro che hanno la responsabilità di prevenire e reprimere tale fenomeno e neppure dalla società civile che deve impegnarsi nel respingere sul nascere tali situazioni.

Confartigianato, nella convinzione che vadano sempre denunciati tutti i tentativi, anche quelli più blandi, che la criminalità compie per estorcere denaro ad onesti lavoratori, chiede che sia messa in atto, proprio in considerazione di quanto sta accadendo negli ultimi tempi, un'azione straordinaria a garantire le aziende tutte del tessuto produttivo provinciale, sia esse appartenenti all'artigianato, all'industria, al commercio e ad altri ambiti.

La presidenza provinciale di Confartigianato provvederà, pertanto, a chiedere al Prefetto di convocare una seduta straordinaria del Comitato provinciale per la sicurezza allargando tali lavori alla partecipazione delle associazioni di categoria affinché Confartigianato e le altre associazioni possano offrire il proprio contributo nel realizzare un fronte unico contro la criminalità e nel sensibilizzare i propri iscritti ad una più efficace collaborazione con le forze dell'ordine e le autorità inquirenti. Un invito che a parere di Confartigianato deve registrare, ovviamente, la partecipazione delle associazioni antiracket.

Gli attentati che vengono compiuti a danno di aziende ed esercizi commerciali in provincia di Brindisi rappresentano un segnale preoccupante che non può assolutamente essere sottovalutato né da coloro che hanno la responsabilità di prevenire e reprimere tale fenomeno e neppure dalla società civile che deve impegnarsi nel respingere sul nascere tali situazioni."

16 aprile 2006

Una buona notizia.

Usura: 25% interessi mensili, un arresto a Bari.

I carabinieri hanno arrestato con l'accusa di usura ed estorsione aggravata un 50enne di Bari. Vittima dell'usuraio era un commerciante che 8 anni fa aveva chiesto un prestito di 2 milioni di lire e tre anni dopo altri 2000 euro. Con un tasso del 25% mensile aveva gia pagato 70.000 euro di interessi e ne doveva altri 11.000. L'uomo aveva dovuto sopportare anche minacce alla propria famiglia e un pestaggio che lo aveva fatto finire in ospedale.

Una famiglia trascorrera' una Pasqua piu' serena. Auguri.

12 aprile 2006

La FAI incontra i commercianti palermitani.

Sono stati oltre trecento i commercianti coinvolti dalla campagna di consumo critico "Contro il pizzo cambia i consumi" promossa dall’associazione Addiopizzo a Palermo.

Il Presidente della FAI, Pippo Scandura, ha consegnato ai commercianti una lettera scritta da Tano Grasso, presidente onorario della Federazione Antirachet. Presenti anche numerosi presidenti delle associazioni siciliane e Silvana Fucito, donna simbolo della lotta al pizzo, e presidente dell’Associazione Antiracket di Napoli.

Ecco un articolo che diffonde la notizia.

Il movimento delle associazioni pugliesi deve cogliere questo momento positivo, in cui tra l'altro si e' raggiunto importante risultato sul piano istituzionale, come la recente approvazione della legge regionale antiusura.

Dobbiamo prendere a buon esempio quanto accade in Sicilia per intraprendere iniziative rilevanti e significative agli occhi dell'opinione pubblica, per contrastare il racket delle estorsioni e dell'usura dove ancora questi fenomeni persistono, ma anche per impedire che la' dove sono stati sconfitti, si abbassi la guardia, favorendo di fatto il loro ritorno.

11 aprile 2006

Arrestato il boss dei boss.

E' la notizia del giorno, i telegiornali la danno in apertura, prima ancora degli incerti, discussi, risultati delle elezioni: Bernardo Provenzano, detto u'tratturi, e' stato arrestato dopo circa 40 anni di latitanza.

Ci sembrava doveroso segnalarlo anche su questo blog, anche se le occasioni di approfondimento sui siti web italiani e di tutto il mondo non mancano.

Segnaliamo questo breve articolo de Il Corriere della Sera.

10 aprile 2006

I commenti alla legge regionale antiusura.

Riportiamo qui di seguito uno stralcio dell'articolo apparso su La Gazzetta del Mezzogiorno dello scorso 30 marzo 2006:


Puglia, una nuova legge contro l'usura.


Il presidente della Regione ha incontrato i rappresentanti delle associazioni antiracket e antiusura per fare il punto sulla diffusione della criminalita' nel territorio pugliese.

BARI - Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha incontrato stamani rappresentanti delle associazioni antiracket e antiusura per discutere il testo della nuova legge regionale e fare il punto della situazione della diffusione della criminalita' nel territorio pugliese. All'incontro hanno partecipato il vicepresidente nazionale Fai, la federazione antiracket italiana, Renato De Scisciolo, e il coordinatore regionale, Valerio Perrone.

"C'e' molto entusiasmo - ha detto Vendola - perche' le associazioni antiracket e antiusura saranno sempre piu' protagoniste della lotta anticrimine in Puglia grazie a una legge che e' sicuramente quella piu' evoluta e avanzata d'Italia. In questa fase - ha proseguito - bisogna essere molto attenti al regolamento attuativo e far partire gli organismi previsti dalla legge".
De Scisciolo si e' detto molto soddisfatto "per la nuova legge regionale che estende la tutela anche a singoli cittadini che non svolgano attivita' imprenditoriale. Sarebbe importante, inoltre, che per le vittime venisse rateizzato il pagamento delle tasse regionali. Si puo' pensare, poi, alla nomina di un commissario e che la Regione si costituisca parte civile nei processi".
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L'invito, rivolto a tutte le associazioni pugliesi, e' ad esprimere la propria opinione in maniera libera e costruttiva. Lo potete fare direttamente su questo blog (cliccando su "commenti" poco piu' in basso) o scrivendo a: acias1992(at)gmail.com [(at) = @]

06 aprile 2006

puntaperottivagiu.com


Lo aveva preannunciato con una settimana di anticipo, in occasione della cena per il saluto al maresciallo Lovino: Michele Emiliano, Sindaco di Bari, ha mantenuto la parola. Un primo pezzo di Punta Perotti e' andata giu'.

La foto che vedete e il filmato lo trovate su: puntaperottivagiu.com
[Per il filmato clicca su "Guarda con noi" sulla destra della home page]

31 marzo 2006

Il Prefetto Lauro è il nuovo commissario antiracket.

Il Consiglio dei Ministri, a meno di dieci giorni dalle elezioni, ha nominato il nuovo commissario nazionale antiracket. Si tratta del Prefetto Raffaele Lauro (nella foto), gia' capo di gabinetto di due ministri dell’Interno e, nell’ultima legislatura, del ministro della Attività produttive Scajola.
Riportiamo qui di seguito il comunicato stampa diffuso dalla FAI (Federazione delle Associazioni Antiracket Italiana).

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La F.A.I si oppora’ per le vie giurisdizionali alla nomina del nuovo Commissario antiracket, Raffaele Lauro, nominato dal Consiglio dei Ministri.

La nomina - ha sottolineato Giuseppe Scandurra, Presidente Nazionale F.A.I ( Federazione delle Associazioni Antiracket Italiana che raggruppa oltre settanta associazioni) – e’ illeggittima perche’ assunta in contrasto con quanto previsto dall’art. 19 della legge antiracket.

All’art.19, la legge richiede esplicitamente due requisiti per essere nominati commissari:
1) comprovata esperienza nell’attivita’ di contrasto al fenomeno dell’estorsione e dell’usura;
2) comprovata esperienza nell’attivita’ di solidarieta’ nei confronti delle vittime;

Mentre non sono note le esperienze nell’attivita’ di contrasto, e’ assolutamente certa l’assenza del secondo requisito.

Lascia infine sconcertati il fatto che si provveda alla nomina a pochi giorni dalla scadenza elettorale, considerato che questo stesso Governo ha cacciato nel 2001 Tano Grasso dall’incarico di Commissario con la giustificazione dello “spoil system”.

29 marzo 2006

14 anni dopo.

Si sono ritrovati tutti i protagonisti delle primissime vicende dell'ACIAS, quelle piu' dure e drammatiche della sua storia, quando nei primi anni novanta l'associazione fu costituita e le notti di San Vito erano spesso squarciate da improvvise deflagrazioni.

C'erano tutti i protagonisti di allora, quelli schierati dalla parte dei commercianti e della giustizia, riuniti in una tavolata di una quarantina di persone per l'occasione del congedo del Maresciallo Lovino, uno di noi, che tanto ha fatto in questi anni per l'associazione e per il paese.

[Da sx: Col. Pagano, Garofalo - presidente Acias, De Leonardis, Maresciallo Lovino - seduto, dott. Emiliano - Sindaco di Bari, Lerna, Sen. Stanisci, Macchitella]

Ospite d'onore l'attuale sindaco della citta' di Bari, il dott. Michele Emiliano.

Presenti tra gli altri, la Senatrice Rosa Stanisci, il colonnello Pagano, il maresciallo Chilla.

Una piacevole serata, vivacizzata anche da alcuni curiosi retroscena di quegli anni rievocati dal dott. Emiliano in un clima allegro ed informale.

27 marzo 2006

Approvata la legge regionale antiusura.

Il consiglio regionale ha approvato ieri all'unanimità' la legge contro l'usura, la più “avanzata ed evoluta d'Italia”, ha detto Nichi Vendola. “Il nostro intervento legislativo - ha commentato inoltre il presidente della Regione - finalmente mette al centro del problema la famiglia e valorizza l'impegno dell'associazionismo”. L’iniziativa legislativa prevede misure a sostegno delle vittime.
[...]
Nel ricordare l’ampia “fase di ascolto di soggetti istituzionali e sociali condotta dalle commissioni”, presidente della commissione permanente allo sviluppo, Dario Stefàno, ha messo in risalto l’incidenza socioeconomica del fenomeno, la “pressante richiesta di interventi da parte del volontariato, di forze sociali e cittadini”. “Restano da ricercare – ha detto – percorsi efficaci perché la Regione possa costituirsi parte civile nelle udienze” ed insistere sul versante dell’agevolazione al credito dei soggetti a rischio”.
[...]

Leggi gli articoli:
Gazzetta del Mezzogiorno, 24 marzo 2006.
Quindici online, 25 marzo 2006.

20 marzo 2006

Riunione provinciale.

E' convocata per mercoledi 22 marzo una riunione provinciale straordinaria delle associazioni brindisine, per approfondire e discutere di quanto e' emerso dalla recente riunione nazionale svoltasi a Napoli.

I rappresentanti delle associazioni che intendono partecipare sono pregati di dare conferma direttamente al coordinatore provinciale, o al nostro indirizzo email - acias1992(at)gmail.com.

18 marzo 2006

Legge regionale antiusura: interpellate le associazioni.

[Ringraziamo l'Associazione Provinciale Antiracket Antimafia di Molfetta per averci inviato la nota di aggiornamento che riportiamo qui di seguito.]



Lunedì 13 marzo s'è riunita la IV Commissione Regionale - Sviluppo Economico, per procedere all'audizione delle associazioni aniracket e antiusura sulla bozza di legge regionale antiracket ed antiusura.

All'originaria proposta avanzata dalla Giunta Regionale, se n'è aggiunta un'altra, avanzata da due consiglieri dei Comunisti Italiani, che focalizza la propria attenzione sull'usura. Dall'unione delle due proposte la commissione intende trarre una bozza unitaria, che recepisca gli spunti più interessanti delle due proposte.

Peculiarità della legge è quella di rivolgersi non soltanto agli imprenditori e commercianti, come accade per le leggi nazionali, ma di prendere in considerazione anche le istanze di accesso provenienti dalle famiglie.

Tra le numerose associazioni presenti nutrito era il gruppo di quelle aderenti alla FAI.

Numerose e puntuali le proposte provenienti dalle associazioni, puntualmente annotate e commentate dall'attento presidente della commissione, dott. Dario Stefano.

La proposta principale concerne la costituzione di un commissariato regionale che possa monitorare l'applicazione della legge e procedere alla valutazione delle domande di accesso al fondo.
Tra le altre proposte, molte sono focalizzate sul principale problema che si pone per gli imprenditori che incappano nel racket o nell'usura e che trovano il coraggio di denunciare: l'accesso al credito bancario.

La bozza, ora, approderà in Consiglio Regionale per la discussione.

07 marzo 2006

Convocazione in Prefettura

Riportiamo la convocazione inoltrata da Valerio Perrone, coordinatore regionale Puglia per le associazione antiracket e antiusura.
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Il giorno 9 MARZO p.v. alle ore 11.00, il sig. Prefetto di Brindisi dott. Mario Tafaro, ha convocato un incontro con tutti i presidenti delle associazioni antiracket della provincia di Brindisi.

L'incontro oltre ad avere un aspetto conoscitivo, sarà sicuramente utile, qualora fosse necessario, per segnalare eventuali situazioni che meritano una particolare attenzione relativamente ai fenomeni del racket e dell'usura.

Data l'impotanza dell'evento sarabbe opportuno che i signori presidenti preparassero un breve rapporto sulle eventuali proposte da farsi.