Una seconda legge dello Stato molto importante per il movimento delle associazioni antiracket e antiusura e' la numero 108 del 7 marzo 1996, che al primo comma dell'articolo 14 recita:
"1. E' istituito presso l'ufficio del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento iniziative anti-racket il "Fondo di solidarietà per le vittime dell'usura".
Vai al testo integrale della legge 108/96.
In Sicilia, la legislazione dello Stato [n. 108/96 e n. 44/99], gia' da 7 anni, e' integrata da una legge regionale che, tra l'altro, sostiene l'attivita' delle associazioni antiracket dell'isola.
Vai al testo integrale della legge della Regione Sicilia 13 settembre '99. [pdf]
La buona notizia e' che il consiglio regionale pugliese sta valutando una proposta di legge che integri le due citate dello Stato e sostenga l'attivita' delle associazioni riconosciute, sulla falsa riga di quello che accade da anni oltre lo stretto di Messina.
La proposta di legge presentata nella scorsa estate del 2005 e' attualmente al vaglio della seconda commissione affari generali; secondo le informazioni disponibili sul sito del Consiglio regionale, ad oggi non pare che sia fissata una data per la sua discusisone.
Insomma l'iter per l'approvazione della proposta di legge sara' lungo, ci auguriamo non troppo travagliato, ma soprattutto speriamo che porti alla luce una legge davvero efficace.
[Sul sito del Consiglio Regionale e' possibile consultare il testo della proposta di legge, ma per ragioni tecniche non possiamo linkarlo direttamente; ecco il percorso:
dalla home page del Consiglio Regionale seguite il link "Proposte e disegni di legge" e cercate la numero 24 "Interventi regionali in materia di usura"]
28 gennaio 2006
26 gennaio 2006
Fondo di solidarietà (Legge 23 febbraio 1999, n. 44)
La legge 23 febbraio 1999, n. 44 "Disposizioni concernenti il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell'usura" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 51 del 3 marzo 1999, e' il caposaldo dell'attivita' di tutte le associazioni antiracket e antiusura d'Italia.
Ecco cosa afferma il primo articolo:
Art. 1. (Elargizione a favore dei soggetti danneggiati da attività estorsive)
1. Ai soggetti danneggiati da attività estorsive è elargita una somma di denaro a titolo di contributo al ristoro del danno patrimoniale subito, nei limiti e alle condizioni stabiliti dalla presente legge.
_________
Ovviamente, condizione necessaria per accedere al risarcimento, e' quella di denunciare il proprio estortore.
Solo la denuncia avvia l'iter che attraverso l'attivita' congiunta delle forze dell'ordine e dell'Associazione porta alla verifica delle circostanze in cui viene riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni subiti.
Dunque il primo passo da compiere per una vittima di estorsione o usura e' quello di contattare, anche in maniera informale i rappresentanti della locale associazione, o in alternativa direttamente le forze dell'ordine.
Vai al testo integrale della legge.
Ecco cosa afferma il primo articolo:
Art. 1. (Elargizione a favore dei soggetti danneggiati da attività estorsive)
1. Ai soggetti danneggiati da attività estorsive è elargita una somma di denaro a titolo di contributo al ristoro del danno patrimoniale subito, nei limiti e alle condizioni stabiliti dalla presente legge.
_________
Ovviamente, condizione necessaria per accedere al risarcimento, e' quella di denunciare il proprio estortore.
Solo la denuncia avvia l'iter che attraverso l'attivita' congiunta delle forze dell'ordine e dell'Associazione porta alla verifica delle circostanze in cui viene riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni subiti.
Dunque il primo passo da compiere per una vittima di estorsione o usura e' quello di contattare, anche in maniera informale i rappresentanti della locale associazione, o in alternativa direttamente le forze dell'ordine.
Vai al testo integrale della legge.
24 gennaio 2006
Le parole di Libero Grassi.
Sul sito addiopizzo.org e' possibile rivedere l'intervento di Libero Grassi a Samarcanda nel '91.
Vai direttamente al filmato.
[E' consigliabile utilizzare una connessione xDSL]
Vai direttamente al filmato.
[E' consigliabile utilizzare una connessione xDSL]
21 gennaio 2006
Eroe del 2005, lo dice il Time!
Dal sito cuntrastamu.org segnaliamo l'intervista a Silvana Fucito, presidente dell'associazione antiracket di San Giovanni a Teduccio, Napoli, in occasione della sua nomina a "Personaggio dell'anno 2005 in Europa" da parte della rivista Time.
Vai all'intervista.
Vai all'intervista.
19 gennaio 2006
Eletto il rappresentante regionale.
18 gennaio 2006
Conferenza: "San Vito e il racket".
Per chi avesse mancato l'appuntamento riportiamo l'intervento del nostro Presidente alla conferenza sul tema "San Vito e il racket" organizzata dalla Unione degli Studenti cittadina, e svoltasi oggi mercoledi 18 gennaio, alle ore 18.00 presso l'ex biblioteca comunale.
...sono socio fondatore e attuale presidente dell’ACIAS, sigla che sta per “Associazione dei Commercianti Imprenditori Antiracket di San Vito dei Normanni”.
La nostra associazione è nata per far fronte all’emergenza racket che si sviluppo’ nei primi anni ’90; per fortuna da allora la situazione, almeno nella nostra città è migliorata, per cui non siamo più di fronte ad una vera e propria emergenza, tuttavia l’Acias è ancora oggi impegnata nella diffusione della cultura della legalità.
All’inizio degli anni ’90, molti commercianti e imprenditori sanvitesi ricevettero delle richieste di denaro da parte di malviventi, richieste a cui presto seguirono le minacce e le bombe, piazzate prevalentemente di notte, davanti le case o vicino i locali commerciali delle vittime.
Non si trattava di un film purtroppo, era la realtà e le bombe scoppiavano sul serio, causando danni fortunatamente solo alle cose e non alle persone. Potete immaginare però quanta paura e quanta tensione ci fosse. Il telefono era un incubo; io stesso ho ricevuto telefonate estorsive da persone che, simulando un accento siciliano, si presentavano come “assicurazione anti bombe”. Minacciavano di colpire la famiglia o l’azienda se non avessi pagato.
Per tutta risposta, invece di pagare mi rivolsi alle forze dell’ordine, che mi suggerirono come comportarmi; così registrai le conversazioni, cercai di prendere tempo rispetto al pagamento e anche di trattare sulla somma che avrei dovuto versare.
Una volta raccolte un certo numero di prove, forte anche delle indagini condotte dalle stesse forze dell’ordine, riuscii a non pagare e i malviventi, che come me avevano minacciato molti altri commercianti e imprenditori, furono processati e condannati.
Per fortuna un gruppo di commercianti e imprenditori allora, trovarono il coraggio di unire le loro forze, aiutate da persone coraggiose e meritevoli, come Padre Angelo, il notaio Errico, attuale Presidente della Provincia di Brindisi, il giudice Emiliano e Tano Grasso, ora presidente onorario della FAI Federazione delle Associazioni Antiracket Italiane.
Così iniziammo ad incontrarci, prima segretamente, poi venendo allo scoperto, ufficialmente il 24 gennaio del 1992, quando con atto notarile fu costituita l’ACIAS, una delle prime associazioni del genere in Puglia. Si pensi che la prima associazione antiracket in Italia fu costituita a Capo D’Orlando in Sicilia, solo due anni prima.
Questa particolare esperienza di San Vito trova riscontro nelle statistiche a livello nazionale: dove si realizzano esperienze associative contro il racket il livello di sicurezza e legalità cresce. Le associazioni se opportunamente sostenute dallo Stato sono in grado di sconfiggere la malavita organizzata.
Al contrario, l’attività estorsiva quando è accettata, equivale ad una legge mafiosa: pagare il pizzo è come riconoscere il potere di una autorità fiscale. Certo l’imprenditore che decide di contrastare il racket delle estorsioni si espone ad un rischio, e perciò va sostenuto, rendendo in lui netta la percezione dell’utilità del suo gesto e la grande partecipazione dello Stato.
Nel ’99, infatti, la legge 44 ha stabilito che chi si oppone al racket denunciando il proprio estortore, ha diritto ad un risarcimento dei danni subiti. Lo Stato ha infatti rimborsato i danni subiti dalle bombe anche a gran parte dei commercianti di San Vito, forse con tempi ancora lunghi, ma comunque ha risarcito.
Ciò che ora sentiamo come il nostro compito è quello di non dimenticare, per fare in modo che in futuro nessuno debba mai più pagare il pizzo a San Vito, e continuare a diffondere, innanzitutto tra i giovani, la cultura della legalità.
...sono socio fondatore e attuale presidente dell’ACIAS, sigla che sta per “Associazione dei Commercianti Imprenditori Antiracket di San Vito dei Normanni”.
La nostra associazione è nata per far fronte all’emergenza racket che si sviluppo’ nei primi anni ’90; per fortuna da allora la situazione, almeno nella nostra città è migliorata, per cui non siamo più di fronte ad una vera e propria emergenza, tuttavia l’Acias è ancora oggi impegnata nella diffusione della cultura della legalità.
All’inizio degli anni ’90, molti commercianti e imprenditori sanvitesi ricevettero delle richieste di denaro da parte di malviventi, richieste a cui presto seguirono le minacce e le bombe, piazzate prevalentemente di notte, davanti le case o vicino i locali commerciali delle vittime.
Non si trattava di un film purtroppo, era la realtà e le bombe scoppiavano sul serio, causando danni fortunatamente solo alle cose e non alle persone. Potete immaginare però quanta paura e quanta tensione ci fosse. Il telefono era un incubo; io stesso ho ricevuto telefonate estorsive da persone che, simulando un accento siciliano, si presentavano come “assicurazione anti bombe”. Minacciavano di colpire la famiglia o l’azienda se non avessi pagato.
Per tutta risposta, invece di pagare mi rivolsi alle forze dell’ordine, che mi suggerirono come comportarmi; così registrai le conversazioni, cercai di prendere tempo rispetto al pagamento e anche di trattare sulla somma che avrei dovuto versare.
Una volta raccolte un certo numero di prove, forte anche delle indagini condotte dalle stesse forze dell’ordine, riuscii a non pagare e i malviventi, che come me avevano minacciato molti altri commercianti e imprenditori, furono processati e condannati.
Per fortuna un gruppo di commercianti e imprenditori allora, trovarono il coraggio di unire le loro forze, aiutate da persone coraggiose e meritevoli, come Padre Angelo, il notaio Errico, attuale Presidente della Provincia di Brindisi, il giudice Emiliano e Tano Grasso, ora presidente onorario della FAI Federazione delle Associazioni Antiracket Italiane.
Così iniziammo ad incontrarci, prima segretamente, poi venendo allo scoperto, ufficialmente il 24 gennaio del 1992, quando con atto notarile fu costituita l’ACIAS, una delle prime associazioni del genere in Puglia. Si pensi che la prima associazione antiracket in Italia fu costituita a Capo D’Orlando in Sicilia, solo due anni prima.
Questa particolare esperienza di San Vito trova riscontro nelle statistiche a livello nazionale: dove si realizzano esperienze associative contro il racket il livello di sicurezza e legalità cresce. Le associazioni se opportunamente sostenute dallo Stato sono in grado di sconfiggere la malavita organizzata.
Al contrario, l’attività estorsiva quando è accettata, equivale ad una legge mafiosa: pagare il pizzo è come riconoscere il potere di una autorità fiscale. Certo l’imprenditore che decide di contrastare il racket delle estorsioni si espone ad un rischio, e perciò va sostenuto, rendendo in lui netta la percezione dell’utilità del suo gesto e la grande partecipazione dello Stato.
Nel ’99, infatti, la legge 44 ha stabilito che chi si oppone al racket denunciando il proprio estortore, ha diritto ad un risarcimento dei danni subiti. Lo Stato ha infatti rimborsato i danni subiti dalle bombe anche a gran parte dei commercianti di San Vito, forse con tempi ancora lunghi, ma comunque ha risarcito.
Ciò che ora sentiamo come il nostro compito è quello di non dimenticare, per fare in modo che in futuro nessuno debba mai più pagare il pizzo a San Vito, e continuare a diffondere, innanzitutto tra i giovani, la cultura della legalità.
17 gennaio 2006
Le associazioni pugliesi.
Cominciamo a conoscerci. Quante e quali sono le associazioni antiracket in Puglia?
Sul sito dell'Aciap, di Patti (Messina) e' disponibile un elenco, forse non del tutto completo:
www.aciap.it/federazione.htm#puglia
Se l'associazione della tua citta' non e' presente segnalacela con un commento a questo articolo.
Sul sito dell'Aciap, di Patti (Messina) e' disponibile un elenco, forse non del tutto completo:
www.aciap.it/federazione.htm#puglia
Se l'associazione della tua citta' non e' presente segnalacela con un commento a questo articolo.
Nasce il blog ACIAS.
Oggi nasce il blog dell'ACIAS, associazione di commercianti e imprenditori sanvitesi impegnati nella diffusione della cultura della legalita', lotta contro il racket delle estorsioni e contro l'usura.
L'ACIAS per sua natura e per la delicatezza dei temi che affronta non cerca le luci dei riflettori, non ama essere alla ribalta, ma sa che la testimonianza della sua esistenza, anche attraverso un blog puo' essere un deterrente all'insorgere di attivita' illecite, e nello stesso tempo un incoraggiamento per chi ancora non ha trovato la forza di reagire.
Iniziamo oggi una nuova piccola avventura, sperando presto di poter coinvolgere tanta gente; coinvolgimento e partecipazione, sono le nostre armi piu' efficaci. :-)
A presto.
L'ACIAS per sua natura e per la delicatezza dei temi che affronta non cerca le luci dei riflettori, non ama essere alla ribalta, ma sa che la testimonianza della sua esistenza, anche attraverso un blog puo' essere un deterrente all'insorgere di attivita' illecite, e nello stesso tempo un incoraggiamento per chi ancora non ha trovato la forza di reagire.
Iniziamo oggi una nuova piccola avventura, sperando presto di poter coinvolgere tanta gente; coinvolgimento e partecipazione, sono le nostre armi piu' efficaci. :-)
A presto.
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